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EP05: Telecamere termiche facciamo chiarezza... anche al buio!

📝 Di cosa parliamo
PROBLEMA: Clienti confusi sulle capacità delle termiche? Come scegliere la telecamera termica senza sbagliare
Non tutte le telecamere termiche sono uguali.
Esistono tre tipologie principali e ognuna ha un ruolo ben preciso: dalla sicurezza perimetrale alle funzioni avanzate di analisi. In questa puntata impari a distinguere le differenze e a non sbagliare acquisto. Tre modelli (standard, radiometrica, ibrida) per ogni esigenza
🎯 Gli argomenti chiave
- ROBLEMA PRINCIPALE
- Clienti non capiscono differenze tra termiche
- SOLUZIONI TECNICHE
- 2.1 Standard: rileva intrusi al buio totale
- 2.2 Radiometrica: misura temperature e previene incendi/guasti
- 2.3 Ibrida: rilevamento + identificazione con meno falsi allarmi
- BENEFICI INSTALLATORE
- 3.1 Progetti più precisi e senza sorprese dal cliente
- 3.2 Aumenti sicurezza e riduci costi di manutenzione
- 3.3 Eviti falsi allarmi e discussioni inutili
- 3.4 Integrazione diretta con AI M-Technology
- CALL TO ACTION
- Parliamone prima, evita grane dopo l’installazione
- ANALOGIA
- La termica è come un radar: vede il calore invisibile
📄 Trascrizione completa
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Oh, ma sai che il mio grossista di materiale elettrico mi ha fatto vedere delle telecamere bifocali. Dice che vedono al buio e mandano allarmi e dice anche che non c'è bisogno di nessuna luce. Ok, ok. Ascolta questa puntata e facciamo chiarezza...Anche al buio! Ciao e benvenuto Oggi parliamo di telecamere termiche. Ma soprattutto: di come non fare confusione tra i vari modelli sul mercato. Perché sì, non sono tutte uguali… e se proponi quella sbagliata rischi di sentirti dire dal cliente: “Ma io pensavo di vedere attraverso i cespugli!” “Pensavo di riconoscere le persone a 50 metri!” “Pensavo che misurasse anche la temperatura!”
Quindi.. Cos’è una telecamera termica Partiamo da una cosa semplice: la termica vede il calore. Non le serve luce, non le servono illuminatori IR. Qualsiasi cosa con temperatura sopra lo zero assoluto – praticamente tutto – emette radiazione infrarossa. La telecamera cattura questa radiazione e la trasforma in immagine.
Primo modello: Telecamera termica standard È la versione più classica Perfetta per la sorveglianza: funziona al buio totale, anche con un po’ di nebbia, fumo leggero o qualche ramo davanti. Un modello ben scelto può rilevare una persona a 200–300 metri senza illuminazione e senza che l’intruso se ne accorga.
Ma attenzione: la standard mostra solo le differenze di temperatura, non i valori esatti. Vedi che qualcosa è più caldo dello sfondo – una persona, un motore acceso, un animale – ma non puoi dire “Quello è a 37 gradi.” E un’altra cosa: con la termica si riconosce la presenza, non l’identità. I dettagli di viso, vestiti o targhe non si vedono: solo sagome di calore. Ottima per capire che c’è un intruso, meno per identificarlo.
Secondo modello: Telecamera radiometrica Qui il livello sale. La radiometrica fa tutto quello che fa la standard, ma in più misura la temperatura di ogni singolo pixel, con precisione di circa ±2 gradi.
Dove serve?
Prevenzione incendi: deposito di legname, discarica, magazzino di vernici. Imposti una soglia, ad esempio 80 gradi, e se un punto la supera scatta l’allarme.
Monitoraggio industriale: quadri elettrici, motori, nastri trasportatori. Se qualcosa si surriscalda, lo scopri prima che diventi un guasto e il cliente evita costi e fermi di produzione.
Nota: la radiometrica va calibrata – emissività, distanza, a volte un riferimento termico. Non è complicato: molti software hanno preset che aiutano. Ma va fatto, altrimenti la misura non è affidabile.
Terzo modello: Telecamera ibrida, molto in voga negli ultimi tempi.. Viene definita “ibrida” perché fonde due mondi: quello della videosorveglianza classica e quello della termica. In pratica hai due sensori nello stesso corpo: uno ottico tradizionale e uno termico. Alcuni commerciali le chiamano bifocali, bispettro, duali… ma il concetto è lo stesso: una telecamera che ti permette sia di rilevare con la parte termica, sia di identificare con la parte ottica.
Esempio concreto: un perimetro industriale. La parte termica individua un movimento al buio totale; la parte ottica, ti mostra se è un intruso, un animale o un semplice falso allarme. Così unisci i vantaggi di entrambe le tecnologie e riduci al minimo le segnalazioni inutili. C’è però un aspetto da considerare: di solito le ottiche delle ibride sono a focale fissa. Questo significa che l’inquadratura va studiata attentamente in fase di progetto: distanza, campo visivo e punto di installazione devono essere pianificati bene, altrimenti rischi di non ottenere i dettagli che ti servono.
Una domanda che ci fanno spesso è: “Ma la termica vede attraverso i vetri?” La risposta è no: il vetro normale blocca l’infrarosso. Lo stesso vale per plexiglass e policarbonato.
Per questo, in ambienti industriali dove le termiche devono stare in custodie protettive, vengono usati vetri speciali in germanio o altri materiali appositi che lasciano passare la radiazione infrarossa. Sono soluzioni più costose, ma indispensabili se la telecamera deve lavorare correttamente in contesti difficili.
Un piccolo consiglio Quando proponi una termica, fai sempre vedere l’immagine al cliente. Perché molti si aspettano di vedere come nei film d’azione: dettagli perfetti, colori accesi. In realtà l’immagine è più “artistica”, ma funziona benissimo per rilevare movimenti. Non è una telecamera HD a colori, e meglio chiarirlo subito.
Ricapitolando
Termica standard: sorveglianza al buio.
Termica radiometrica: misura le temperature e previene incendi o guasti.
Telecamera ibrida: rilevamento + identificazione.
E la cosa bella? Tutte queste si integrano nei sistemi Ai di M-Technology: analisi video, notifiche push, e tutte le funzioni di cui abbiamo già parlato nelle altre puntate.
Se hai un progetto particolare – distanze estreme, ambienti critici o budget da rispettare – contattaci. Meglio una chiacchierata prima che una rogna dopo, no?
Alla prossima puntata di Formula Gamma!